lo ha stabilito la Corte di legittimità (Cass.civ. 1 febbraio 2021 n. 2177) con riguardo al caso di un un pensionato deceduto in un incidente stradale, a cui il Tribunale di Lamezia Terme aveva riconosciuto solo il danno non patrimoniale,   rigettando la  domanda di risarcimento del danno patrimoniale da lucro cessante, integrato dalla perdita  degli emolumenti assicurati alla famiglia dal familiare deceduto.  La Corte d’appello di Catanzaro aveva rigettato l’impugnazione degli eredi.

La Cassazione ha invece riconosciuto fondata la richiesta, stabilendo che «dal risarcimento del danno patrimoniale patito dal familiare di persona deceduta per colpa altrui non deve essere detratto il valore capitale della pensione di reversibilità accordata dall’Inps al familiare superstite in conseguenza della morte del congiunto, trattandosi di una forma di tutela previdenziale connessa ad un peculiare fondamento solidaristico e non geneticamente connotata dalla finalità di rimuovere le conseguenze prodottesi nel patrimonio del danneggiato per effetto dell’illecito del terzo».

© cgs legal 10 febbraio 2021